Ed è così che ha inizio la nostra avventura. Si parte dal mare per poi tornarci: vi troverete immersi in una natura mozzafiato che, tuttavia, vi farà sentire di non aver mai abbandonato la città baciata dal mare: ovvero Senigallia. Città fondata nel IV secolo a.C. dai Galli Senoni: popolazione celtica che ne fecero la loro capitale italiana.
Citata da Dante nel “Paradiso”, da Carducci ne “Il canto dell’Amore” e in altre opere, Senigallia è da sempre famosa per la presenza di una bassa collina proprio fronteggiante il mare; la stessa che percorreremo.
Come mai questo nome? Corinaldo sarà il luogo di partenza e di ritorno. Una città con una storia unica e importante fatta di sconfitte e di rinascite. “Matti furbi, irriverenti, astuti, scaltri, abituati a dissodare la vita con la forza delle braccia e dell’ingegno in egual misura”: ecco chi sono gli abitanti di questo luogo. E, al di là delle facili ironie, Corinaldo può vantare notorietà mondiale in virtù della venerazione alla martire Maria Goretti, il cui culto non conosce appannamenti e anzi è cresciuto negli ultimi anni. Il percorso prevede l’attraversamento di borghi quali Ostra, Ripe e Castel Colonna; borghi di infinita bellezza immersi in un contorno di natura e bellezza rurale.
Domus Suasa - Castelleone di Suasa - Arcevia - Corinaldo - Castelleone di Suasa
Prende il nome dall’insediamento Romano che fungeva da ponte tra la città di Roma e i paesi riposti dopo l’appennino verso la costa Adriatica. Oltre ai preziosi scavi archeologici studiati dall’Università di Bologna, questo percorso vi farà rivivere i momenti dell’epoca, il grandioso impero conquistatore.
Si continua in direzione del Borgo duecentesco “Barbara”. La storia di questi luoghi affonda le radici nel VI secolo, quando Senigallia, città bizantina e avamposto longobardo (quindi “barbaro”) si insediò in un borgo vicino. Da allora, quel borgo prese il nome di Barbara. Tra un borgo e l’altro ci sarà sempre lei, che fa da contorno e ne è allo stesso tempo la protagonista indiscussa: madre natura nelle sue più affascinanti nuances.
Ai piedi dell'Appennino - Arcevia - Genga - Sassoferrato
Si parte da Arcevia, prima cittadina spartiacque tra la campagna marchigiana e i primi
monti dell'Appennino umbro-marchigiano verso Sassoferrato. Fondata intorno all’anno mille è sempre stato un importante punto di controllo. Si arriva così a Genga, dove ebbe origine l’omonima famiglia a cui apparteneva papa Leone XII. Genga è anche un centro termale e riserva naturalistica. La vista si perde verso l’alto seguendo le sinuose curve che da dolci diventano ripide salendo nel verde intenso dei boschi appenninici.
Un percorso in salita fino a raggiungere una delle vette più curiose di tutte le Alte Marche, il Monte Strega!
Come quasi tutte le montagne, ha le sue leggende: il mito narra che qui in passato si praticasse il culto di una sacerdotessa indovina simile alla nota Sibilla Appenninica, il suo nome era per l'appunto Strega e numerosi sono i segni della sua presenza nelle vicinanze. Ci spingeremo fino a 1278 mt s.l.m. La vista che si ottiene da questa cima ripagherà ampiamente ogni sforzo. Continueremo scendendo in direzione di Sassoferrato.
Il paese dei fabbri, detto Fabriano sarà la nostra base di partenza. Posto dalle mille arti tra le quali spicca l'Arte dei Fabbri: ben 38 fabbrerie si contavano nella sola piazza del mercato, dalle quali uscivano continuamente manufatti per il mercato esterno, tanto che il sigillo del Comune già rappresentava simbolicamente proprio un fabbro nell'atto di battere il ferro sull'incudine.
Si aggiunsero, in ordine di tempo, oltre ad altre minori, l'Arte della Lana, della Concia delle pelli e soprattutto della Carta, per la quale i fabrianesi ebbero il primato della fabbricazione non solo in Italia, ma nella stessa Europa. Si prosegue per Albacina, conosciuta per il suo bellissimo castello.
Tra Monti e Castelli - Montecarotto - Castelbellino - Monte Roberto - Maiolati Spontini - Serra San Quirico - Montecarotto
Si parte da Montecarotto, il cui nome si ritiene derivi da Mons Arcis Ruptae cioè Monte
della Rocca distrutta; rimandando con tale denominazione all'antica rocca del castello che era situata nell'area dove ora sorge la chiesa parrocchiale, distrutta da un evento di guerra in un imprecisato momento storico…ci spostiamo poi verso un altro posto di origine medievale: il territorio di Maiolati.
Arriviamo così a Serra S. Quirico; l'attuale grossa borgata è adagiata sulla riva del fiume Esino ed è sede di un antico mulino che nacque intorno alla chiesa di S. Maria di Loreto, edificata nel XVII secolo per accogliere i viandanti che si accingevano ad attraversare la Gola della Rossa infestata di pericolosi briganti.
Non mancano viste mozzafiato naturali e scorci storici a fare da cornice ad un percorso che vi rimarrà ben impresso nella memoria.
Un percorso all’insegna di vino e vigneti! Siamo nel cuore del vino Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC! Uva autoctona delle Marche e anche uno dei vini bianchi più importanti d’Italia.
La città di Jesi venne fondata dall'antico popolo degli Umbri; fu conquistata poi dagli
Etruschi che estesero il loro dominio fino all'Adriatico. Jesi è anche la città natale di
Federico II di Svevia. Si prosegue fino a raggiungere Staffolo, zona in cui sono stati ritrovati reperti archeologici risalenti al paleolitico. Importante sottozona per la produzione di preziose uve Verdicchio che qui trovano un terreno altamente vocato tra importanti escursioni termiche e brezze marine provenienti dall’Adriatico. Un tempo queste terre erano sommerse dal mare.
Offagna, Polverigi e Santa Maria Nuova sono solo alcuni dei Borghi che fanno parte della Terra dei Castelli. Terra situata alle spalle del capoluogo Ancona.
Si parte da Offagna, paese che sorge su una rupe di arenaria solida e compatta; si erge a 309 metri s.l.m. Quota piuttosto elevata che costituiva in passato un punto di avvistamento ideale. Si arriva poi all’elegante città di Osimo a due passi dal monte Conero. Osimo è famosa per le sue grotte ipogee e per le numerevoli mostre d'arte che il settecentesco Palazzo Campana periodicamente allestisce. Terra di Castelli tra mare e montagna, trovano il loro habitat nelle colline tipiche di queste terre di mezzo. D’altronde lo dice anche il nome al plurale “Le Marche” che rappresenta “l’Italia in una regione”.
Si narra che un gruppo di marinai catturò un delfino scatenando l'ira degli Dei.
Il delfino era considerato un animale sacro e il comandante della nave, chiamato appunto Conero, era contrario alla sua cattura.
I navigatori persero l’orientamento non riuscendo a trovare punti di approdo, una volta
liberato il mammifero e chiesto perdono alle divinità fu proprio il delfino a guidarli
nell’insenatura protetta da una montagna mai vista prima.
Un’altra leggenda avvolge la città di Loreto: si narra che quando i crociati furono espulsi dalla Palestina durante l'invasione dei Turchi nel 1291, gli angeli trasportarono in volo la dimora della Vergine per salvarla dalla distruzione e, dopo varie tappe, arrivò a Loreto.
Definita la “sosta dell’anima”, la Basilica della Santa Casa rappresenta una delle mete più importanti del turismo religioso in Italia.
Benvenuti in uno dei Borghi più belli d’Italia: Morro d’Alba.
Un piccolo comune in provincia di Ancona che ha molto da offrire; primo tra tutti il suo
unico e prezioso nettare: la Lacrima di Morro d’Alba DOC.
Vino dai mille profumi, conosciuto da tempi remoti: la prima citazione storica l'abbiamo grazie a Federico Barbarossa, che già nel 1167, durante l'assedio di Ancona, scelse le mura di Morro d'Alba come dimora e riparo.
Nel Medioevo, Montemarciano e Cassiano erano sedi di castello.
Ad est si può ammirare il golfo di Ancona, in lontananza il profilo del Conero, a sud gli
Appennini, con il Monte San Vicino in primo piano. Sullo sfondo fa da cornice il mare
Il paese dei fabbri, detto Fabrano sarà la nostra base di partenza. Posto dalle mille arti tra le quali spicca l'Arte dei Fabbri: ben 38 fabbrerie si contavano nella sola piazza del mercato, dalle quali uscivano continuamente manufatti per il mercato esterno, tanto che il sigillo del Comune già rappresentava simbolicamente proprio un fabbro nell'atto di battere il ferro sull'incudine. Si aggiunsero, in ordine di tempo, oltre ad altre minori, l'Arte della Lana, della Concia delle pelli e soprattutto della Carta, per la quale i fabrianesi ebbero il primato della fabbricazione non solo in Italia, ma nella stessa Europa. Si prosegue per Collegiglioni, San Donato, Marischio e Cancelli con il suo bellissimo Castello.
Partenza e ritorno a Genga, il cui borgo è un piccolo castello medioevale costruito sulla
roccia situato nel cuore delle Marche. Deve la sua notorietà nazionale ed internazionale alle Grotte di Frasassi, meta ogni anno di centinaia di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Inserito all’interno del Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi il suo territorio immerso nella natura è meta ambita di escursionisti, climbers, speleologi e bikers.
Affronterete un percorso con più di 700mt di dislivello. Si inizia con una salita non troppo lunga ma gustosa che vi permetterà di raggiungere la cima del Monte Sassone dove potrete godere di una vista mozzafiato. Affronterete anche delle discese profonde ed avventurose che vi richiederanno tecnica e prestanza fisica, con tratti di ghiaia e ciottoli per sentieri che vi porteranno fino alla frazione di Cerqueto.
Benvenuti in uno dei Borghi più belli d’Italia: Morro d’Alba.
Un piccolo comune in provincia di Ancona che ha molto da offrire; primo tra tutti il suo
unico e prezioso nettare: la Lacrima di Morro d’Alba DOC.
Vino dai mille profumi, conosciuto da tempi remoti: la prima citazione storica l'abbiamo grazie a Federico Barbarossa, che già nel 1167, durante l'assedio di Ancona, scelse le mura di Morro d'Alba come dimora e riparo.
Dal punto più alto del Borgo si può ammirare il golfo di Ancona, in lontananza il profilo del Conero, a sud gli Appennini, con il Monte San Vicino in primo piano. Sullo sfondo fa da cornice il mare Adriatico, offrendo uno scenario indimenticabile. Il percorso vi riserverà un dislivello di circa 700 mt slm in un sinuoso e continuo Sali-scendi reso più piccante da cinque strappi in salita considerevoli.
Una ricca Avventura - Ostra - Montemarciano - Chiaravalle - Jesi - Montecarotto - Serra de' Conti
Adagiata su una delle caratteristiche colline del paesaggio marchigiano, sovrastante la valle del Misa, Ostra rientra nell'Associazione nazionale Città del vino, nell'Associazione nazionale Città del Miele e vanta il prestigioso riconoscimento di Paese Bandiera Arancione.
Insomma, una città che non puoi mancare di visitare se ti trovi nelle Marche.
Sarà proprio questa la città di partenza, per un percorso unico che vedrà come protagonisti anche altri Borghi spettacolari quali Montecarotto; Castelplanio; Monte San Vito e Jesi, in un sali e scendi fatto di sentieri e strade bianche e soprattutto un dislivello totale di circa 1500 mt!
Si susseguiranno viste e paesaggi meravigliosi e tanta natura e storia.
Poco lontana da Ancona, il capoluogo di provincia delle Marche, la graziosa Senigallia è celebre per i suoi 13 km di spiaggia vellutata bagnata da un mare cristallino; per il centro storico di pregio e per i suoi eventi estivi come il Summer Jamboree che richiama visitatori da tutta Europa.
Gli fanno da contorno i tipici borghi medioevali dell’entroterra marchigiano, dotati di
castello, torri e mura difensive. Brugnetto, Ripe e Castel Colonna, sono solo alcuni di quelli che attraverserete in questo bellissimo percorso.
Dal mare alla collina, dalla modernità del lungo mare al medioevo dell’entroterra, un
percorso ricco di cultura arte e paesaggio alla portata di tutti!
Poco lontana da Ancona, la graziosa Senigallia è celebre per i suoi 13 km di spiaggia vellutata bagnata da un mare cristallino; per il centro storico di pregio e per i suoi eventi estivi come il Summer Jamboree che richiama visitatori da tutta Europa.
Borghi storici tra i più belli d’Italia, come Corinaldo, Ostra e Castel Colonna circondano la località e sono solo alcuni di quelli che attraverserete in questo bellissimo percorso.
Corinaldo in particolare, le cui mura cittadine sono riconosciute come le più imponenti e significative (912 mt.) della regione Marche, è arricchito da porte; baluardi poligonali e torri di varia forma che vi faranno rivivere il Medioevo.
Dal mare alla collina, dalla modernità agli antichi scavi romani di Suasa: un percorso ricco di cultura arte e paesaggio alla portata di tutti.