21^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Serra di Burano – Chiaserna
Da San Lorenzo di Burano si sale verso la cima della Serra di Burano da dove si può osservare una bellissima panoramica. Con una piccola deviazione si può raggiungere la Croce posta nel punto elevato del crinale. Si scende attraversando la bella faggeta della riserva naturale del Bosco di Tecchie caratterizzata da un interessante coesistenza di faggi secolari e cerri che raggiungono oltre i 30m di altezza. Camminare lungo i sentieri di questo bellissimo parco naturale significa immergersi in una natura incontaminata ed integra. Uscendo dal bosco si prosegue per un tratto su sterrato poi su asfalto finché si incontra la Pieve di San Crescentino del XIII secolo di stile romanico-carolingia in cui si può ammirare la torre al fianco del campanile anticamente usata per controllare la Via Flaminia. Continuando si raggiungono il comune di Cantiano e la sua frazione di Chiaserna dove poter riposare.
22^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Chiaserna – Fonte Avellana.
Il primo tratto si svolge all’interno del paese di Chiaserna, su strada asfaltata, affiancata dalle caratteristiche abitazioni che fanno da cornice. Superata la zona chiamata Malecchie la strada diventa una sterrata (Via Piana) che raggiuge la SP50 per riuscire in circa un Km a prendere a sinistra il Cai 253 il quale in breve supera il rifugio Ca Strada e raggiunta ex cava si prende il sentiero Cai 252a che sale in diagonale lungo il versante, costeggiando anche alcune caratteristiche roccette. Si incrocia la strada lasciata per 2 volte e in quest’ultima abbandoniamo il sentiero Cai continuammo un tratto con la strada perché molto panoramica teniamo sempre la destra finché incontriamo di nuovo il sentiero Cai 252a.Lo riprendiamo per raggiungere la sterrata con di fronte il Rifugio Boccatore. Oltrepassiamo quest’ultimo e saliamo nel sentiero Cai 289 lungo la bella faggeta che conduce alle praterie di Pian d’Ortica. Qui si può godere di un meraviglioso panorama verso il versante nord-est, la parte marchigiana del M.Catria e, più lontano, verso i monti del Furlo e nelle belle giornate il Mar Adriatico. Si attraversa la strada tenendoci vicino ad essa si entra nel bosco con lo stesso sentiero e prima di raggiungere Costa Calecchie prendiamo un sentierino che inizia a scendere inizialmente in maniera impegnativa, in un bosco ceduo per raggiungere le sorgenti del Cesano, una zona aspra ma di rara e incontaminata bellezza. Si continua passando sotto la Balza dell’Aquila ci troviamo sotto prati sommitali del Monte Catria un luogo particolarmente incantevole per la vista che si può avere sulle pareti rocciose a strapiombo. Raggiunta la strada le Scalette la prendiamo a sinistra per raggiungere la grotta di San Pier Damiani luogo di grande spiritualità camaldolese dove il silenzio regna padrone. Qui il santo era solito rifugiarsi per ritirarsi in preghiera e recuperare l’elevazione della mente a Dio. Si ritorna indietro ma alla prima curva si prende a sinistra il sentiero che scende al monastero di Fronte Avellana regalandoci bellissime panoramiche sullo stesso.
23^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Fonte Avellana – Coldipeccio-Pascelupo
Dal Monastero di Fonte Avellana iniziamo a scendere con la strada asfaltata SP52, superiamo sulla destra l’edicola di Sant’Albertino e in breve arriviamo ad una grande curva una carrareccia sulla destra dove c’è l’indicazione per “Valle Calecchie” che prendiamo. Raggiunto il fiume Cesano, lo attraversiamo per inerpicarci nel sottobosco con il S.I. e il Cai 232 raggiungendo il Valico di Nocria. Qui possiamo osservare il bellissimo panorama, dove a Sud si trova la boscosa Valle di Nocria, a nord il Monastero di Fonte Avellana alle pendici del Monte Catria. Continuiamo con il sentiero Cai297 attraversiamo i prati di Nocria e scendiamo nel bosco, dove è presente anche la segnaletica bianca e azzurra che contraddistingue i sentieri voluti dalla congregazione di Fonte Avellana ( da seguire). Nella parte finale della discesa, l’acqua piovana ha scavato il sentiero e l’ha reso ancora più suggestivo. Arrivati a valle, s’incontra il F.so di Nocria dove le sue acque confluiscono in quelle dell’Artino (loc. Maestà Confibio), in corrispondenza di una piccola edicola votiva si sopraggiunge alla Strada SP226 in cui si volta a sinistra. Si percorrono circa 500 su strada asfaltata per raggiungere l’austera Abbazia di Sitria, la cui fondazione si attribuisce a San Romualdo intorno agli anni 1016-1020.Ci troviamo ora nella Valle dell’Artino, tra le pendici del Monte Catria e del Monte Strega. Qui il Santo visse i 7 anni durante i quali si fece imprigionare, dai monaci. Ancora oggi è visitabile la cella indicata come “prigione di S. Romualdo”. Si continua a sinistra del torrente in un piccolo sentierino che ci aiuta a raggiungere Isola Fossara, dove troviamo anche una fonte d’acqua e nell’ex scuola, l’Associazione Fronte del Parco gestisce l’ostello e punto ristoro. Attraversata la strada principale, si prosegue dritto seguendo il sentiero CAI 232 per raggiungere Coldipeccio/Pascelupo la nostra prossima tappa. Superato il ponticello, si continua su sterrata alla cui sinistra scorre il fiume Sentino che ci seguirà fino a quando il sentiero Cai 232 volta a destra e inizia a salire alla prima curva lo lasciamo il sentiero cai per prendere una vecchia mulattiera che sale con dolcezza sotto dove a partire dall’Alto Medioevo, c’era Castello di Tiègo che dominava incontrastato, sul territorio locale. Arrivati ai prati, si riprende il Cai 232 superiamo l’omonima località “Case Tiego”, dove esiste ancora l’omonima fonte medioevale, la quale ci avvisa che siamo prossimi al paese di Coldipèccio. Pascelupo è circa un km più un basso.
24^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Coldipeccio-Pascelupo – Sassoferrato
Il percorso inizia lasciando i paesini di Pascelupo e Coldipeccio in direzione Monte Aguzzo un sentierino con il quale in breve raggiungiamo un ampio prato dal quale possiamo osservare delle belle panoramiche sui paesini poc’anzi lasciati e il Monte Cucco che svetta dietro di loro. Con un’antica carrareccia si raggiunge il paesino di Monte Bollo e in breve si scende verso la severa e grandiosa Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli, probabilmente fondata da san Romualdo. Ora si sale verso il paesino di Pantana e di seguito le praterie del Monte le Sierre dove possiamo osservare panorami che spaziano a 360 gradi dalla Gola di Frasassi, al S. Vicino, alla catena del M. Cucco, Catria e Strega. Ora si scende in una bel sottobosco verso il paesino di Coldellanoce ricco di storia da raccontare. Attraverseremo il parco dedicato a Pandolfo di Collenuccio per conoscere un personaggio straordinario, che ci permette di riflettere sul Rinascimento italiano, delle Marche nel XV secolo. Continueremo verso Sassoferrato una città che sorge presso le rovine dell’antica città umbro-romana di Sentinum, di cui all’arrivo possiamo fermarci ad ammirare le grandiose vestigia.
25^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Sassoferrato – San Vittore
L’itinerario inizia superando l’antico Mulino della Marena visitabile, per procedere verso l’abbazia di Santa Croce di Triponzio che in posizione sopraelevata lungo il corso del Sentino costituisce una delle più importanti testimonianze d’architettura romanica della regione, anch’essa visitabile. Monastero gestito dall’ordine Camaldolese dagli inizi del secolo XVII. Usciti procediamo verso il paesino di Trapozzo e proseguiamo lungo le sterrate e le piccole strade asfaltate che dal Monte Santa Croce ci conduce ai piedi del comune di Genga, che con una breve deviazione possiamo visitare. Continueremo con il Sentiero dell’Aquila, cammineremo tra boschi, piccoli borghi di Rosenga, Vallemania osservando panoramiche stupende, dove ci soffermeremo per cercare di vedere questi maestosi rapaci. Continueremo verso l’abbazia romanica di San Vittore delle Chiuse un luogo di culto camaldolese immerso nel verde, dove l’architettura e la natura si fondono in una meravigliosa armonia, ci regalano momenti di pace e tranquillità.
26^ Tappa Viae Sancti Romualdi: San Vittore – Castelletta.
Con alle spalle l’Abbazia di S. Vittore alle Chiuse si supera, la torre medievale e l’arco romano l’antico ponte svoltando subito a sinistra si cammina per un breve tratto lungo il Fiume Sentino per poi salire e raggiungere il paesino di Pierosara. Questo era un antico castello longobardo sorto a dominio del territorio circostante. Qui vi racconteremo la romantica leggenda di Piero e Sara, due sfortunati innamorati. Dopo la visita al suggestivo e panoramico persino scenderemo verso Mogiano-Chiarodovo per continuare nella Gola della ed intercettare il sentiero che sale all’Eremo di Grotta Fucile dove San Silvestro Guzzolini, eremita, fondò la sua congregazione. Si continua a salire con diagonale fino ad un valico prativo e poi, alla sterrata in località i Colli in breve al grazioso borgo medievale di Castelletta dominato dal monte Rovellone, mantiene tutt’ora l’antico impianto medievale.
27^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Castelletta – Abbazia Sant’Elena.
Da Castelletta scendiamo verso la Spescia per prendere un sentiero che ci conduce al Santuario della Madonna della Grotta, un luogo sacro ed affascinante incastonato nella roccia in una straordinaria natura incontaminata del Monte Pietroso. Si ritorna sul sentiero e si procede verso Grotte Sotto le Noci in direzione della parte alta del paesino per prendere una stradina panoramico e procedere in direzione Sant’Elia. Da questo paesino si procede con un sentiero che attraverso i calanchi e panorami meravigliosi del comune di Serra San Quirico supera un antico borgo del XII secolo abbandonato. Si scende all’Abbazia di Sant’Elena dell’Esino in cui la tradizione vuole che sia stata fondata da San Romualdo negli anni 1009-1010, oggi una delle più antiche e più importanti della Vallesina.
28^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Abbazia Sant’Elena – Abbazia Sant’Urbano.
Lasciata l’Abbazia di Sant’Elena superato il ponte del fiume Esino si raggiunge la ciclovia “2 Km di Futuro” un tratto molto incantevole realizzato dall’azienda Loccioni, dove le immagini presenti ci raccontano la vita di un passato vissuto in questi luoghi. Raggiunto Ponte Ventisessantotto e all’altezza del ponte della provinciale si procede sotto un antico viadotto verso Pogggio Cupro che con una breve salita si raggiunge. La frazione di Cupramontana conserva ancora l’antico assetto medievale del castello dove all’interno troviamo il monastero di San Salvatore appartenente alla Congregazione Camaldolese. Percorriamo un breve tratto di strada per intercettare il sentiero che scende verso l’Eremo dei Frati Bianchi probabilmente fondato da san Romualdo. Un luogo dove i primi monaci camaldolesi erano ospitati nelle grotte scavate nella pietra tufacea della zona, in un complesso naturalistico di rara bellezza. Si scende costeggiando un caratteristico torrente verso la provinciale per attraversarla e continuare verso il paesino di Castellato e di seguito all’Abbazia di Sant’Urbano, sita nel cuore della valle di San Clemente un tempo gestita dai monaci camaldolesi.
29^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Abbazia Sant’Urbano – Poggio San Romualdo
Si cammina lungo la Valle di San Clemente per iniziare a salire e raggiungere i ginocchielli di San Romualdo, luogo dove la leggenda narra che in un liscio di calcare scuro sono impresse le impronte del Santo. La leggenda popolare racconta che S. Romualdo saliva a cavallo verso Valdicastro quando l’animale si inginocchiò sulla pietra dell’impervio sentiero, lasciando le impronte delle ginocchia sulla roccia. Il Santo interpretò l’accaduto come un segno divino che rendeva sacri quei luoghi e decise pertanto di sceglierlo per il suo eremitaggio. Fondò quindi l’Abbazia di Valdicastro dove concluse la sua vita terrena nel 1027. Dalla Abbazia saliamo al paesino di Poggio San Romualdo.
30^ Tappa Viae Sancti Romualdi: Poggio San Romualdo – Fabriano.
Lasciamo il paesino di Poggio San Romualdo verso Monte Maltempo e tramite sentierini che ci fanno attraversare boschi e pinete raggiungiamo l’Eremo dell’Acquarella che secondo la tradizione sembra sia il primo insediamento eremitico in questa località realizzato da san Romualdo. Si scende lungo l’ antico sentiero che conduce ad Albacina. Attraverso una antica carrareccia raggiungiamo il comune di Cerreto D’Esi dove possiamo ammirare il primo nucleo abitativo dove svetta l’imponente torre principale cilindrica particolarmente inclinata, una seconda torre a pianta rettangolare “Torrione dell’Agostino”, l’entrata “Porta Giustiniana” che ci immette nell’antico castello. Usciamo nella zona della stazione ferroviaria e superato il fiume Esino prendiamo la carrareccia che sale regalandoci ottimi panorami sulla città di Cerreto D’esi e la vallata camerte l’Appennino umbro-marchigiano. Si continua tra panorami mozzafiato per raggiungere Argignano e di seguito la città di Fabriano dove il corpo di San Romualdo riposa dal 1481 in una meravigliosa cripta.