L’origine della Chiesa di San Francesco che si erge in contrada Capocastello, raggiungibile dopo aver imboccato la via diretta al Colle Ascarano, risale alla metà dell’XI secolo ed in origine era dedicata a San Pietro.
Venne retta dai Monaci Benedettini di Santa Maria dell’Isola che la cedettero nel 1216 ai Frati Minori Francescani i quali, nel 1230, intitolarono la Chiesa a San Francesco. Questi a loro volta la cedettero ai Conventuali che qui rimasero fino alla soppressione napoleonica. Per qualche decennio tutto il complesso venne indemaniato per tornare poi di proprietà dell’Ente ecclesiastico che nel 1836 vi insediò il Terzo Ordine Regolare di S. Francesco che ancora oggi qui risiede.
La chiesa era anche chiamata Chiesa dei Comizi in quanto, al suo interno, vi si tenevano le assemblee con le quali si illustravano alla popolazione le grandi scelte politiche del Comune. Qui era anche custodito il “Bossolo del Reggimento”, vale a dire l’urna all’interno della quale era contenuti i nomi dei cittadini eleggibili alle alte cariche municipali ossia i 5 Difensori o Priori del Comune.
Intorno ad essa si estendeva il quartiere dei nobili e, nell’attiguo convento, oggi trasformato in Municipio, abitarono San Bernardino da Siena e San Giacomo della Marca.
L’originaria facciata in stile romanico-gotico e tutt’ora visibile nell’abside e nel bel portale del 1240 con profili caratterizzati da colonne tortili, venne rimaneggiata intorno alla metà del XVIII secolo per assumere linee neoclassiche.
L’interno ospita pregevoli opere tra cui una crocifissione di scuola riminese-marchigiana che fa pensare a quella della Cappella degli Scrovegni a Padova ed affreschi del periodo tardo gotico e rinascimentale che raccontano la vita del Santo nell’abside gotica dalle leggere arcate con finestroni trilobati.
Di fronte sorge l’antico convento sul cui muro è ben visibile la “Porta del Morto“, così chiamata perchè veniva utilizzata per far uscire il defunto dalla casa per essere poi di nuovo murata.
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