Comincia la pedalata lungo il terzo e ultimo anello di Macerata Rebirth, la conclusione del nostro bel viaggio nell’entroterra maceratese.
Percorrendo il tortuoso itinerario su strada asfaltata, della lunghezza di 109 km, attraverseremo un territorio selvaggio dove la natura domina sovrana.
Le montagne ci accompagneranno nella Terra dei Duchi e i nostri occhi saranno catturati dalla vista di laghi e lunghe valli.
Siete pronti? Saliamo in sella!
Tra montagne e laghi immersi nella natura incontaminata.
Archivio Foto Regione Marche
Il nostro viaggio in bici comincia da Tolentino, antico borgo maceratese sviluppatosi lungo il corso del fiume Chienti, che è tappa di connessione con il secondo anello di Macerata Rebirth. Tra le vie del centro si staglia imponente la Chiesa di San Francesco con la sua torre campanaria divenuta simbolo della città: conosciuta come Torre degli Orologi, presenta quattro quadranti che indicano le fasi lunari, le ore italiche, l’ora astronomica e i giorni della settimana e del mese.
Pedaliamo lungo il Ponte del Diavolo, così chiamato per l’antica leggenda che vede come protagonista il Santo Nicola originario del luogo, e lasciamo il centro storico salendo in direzione di Serrapetrona. Il piccolo borgo, dal nome di origine longobarda, è molto rinominato per la produzione del raro vino Vernaccia Docg, uno spumante rosso naturale derivato da un particolare processo di vendemmia.
Ammiriamo il paesaggio circostante disseminato di grandi vigne che popolano le pendici dei colli su cui ci troviamo e riprendiamo la strada in direzione della prossima tappa. Nel territorio di Camerino, a poca distanza dal centro storico, facciamo una breve sosta in una località di grande interesse storico e religioso: ci troviamo al cospetto del Convento di Renacavata che fu primo insediamento dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, promotori della riforma francescana nel lontano 1528.
Archivio Foto Cammino dei Cappuccini
Al centro di una zona montana incontaminata, sulla sommità di un colle, si trova l’abitato di Camerino, la Città Ducale del maceratese. Incontriamo sul nostro percorso la Basilica di San Venanzio, costruita in epoca medievale sulle rovine di un’antica chiesa paleocristiana, che conserva nella cripta l’urna argentea e l’arca del Santo martire.
Sull’orlo di un precipizio è posta la Rocca Borgesca, una fortezza che Cesare Borgia fece erigere nel 1503 per controllare uno dei versanti della città e che rappresenta un bell’esempio di architettura militare del primo Rinascimento.
Corriamo sulla bici circondati dai monti, passiamo accanto a Gelagna Bassa, una piccola frazione dove è situato un antico mulino che fu una delle prime centrali idroelettriche della provincia di Macerata.
Superiamo il comune di Serravalle di Chienti continuando la salita fino ad arrivare all’Altopiano di Colfiorito, un’immensa area verde prossima al confine con l’Umbria. E’ uno splendido luogo dove fermarsi per riempire gli occhi della bellezza dell’Appennino, respirando l’aria fresca e pungente tipica della zona montuosa.
Stiamo pedalando alla massima altitudine prevista sull’itinerario e, scollinato l’Altopiano, invertiamo la rotta scendendo lungo un’importante via di transito transappenninica, che in passato era utilizzata come via di transumanza per le pecore. Su questa strada ci imbattiamo nell’eremo di Sant’Angelo in Prefoglio e raggiungiamo poi l'abitato di Pieve Torina.
Archivio Foto Regione Marche
Continuiamo la discesa che ci porta in località Valfornace, dove riprendiamo la traccia naturale del fiume Chienti e seguiamo il suo fluire fino al lago di Polverina, di piccole dimensioni e di bellezza straordinaria. Alla nostra destra i Monti Sibillini ci accompagnano in questo magnifico tratto asfaltato immerso nella natura incontaminata.
Il percorso ciclistico passa accanto alla Rocca Varano, fortezza che prese il nome dalla famiglia che governò Camerino e un vasto territorio regionale per oltre tre secoli, e poi giunge sulle sponde del lago di Borgiano, più comunemente conosciuto come lago di Caccamo dal nome dell’omonimo comune in cui si trova.
Dopo un breve ma meritato riposo alle pendici del lago per fissare nella memoria i colori spettacolari della natura incontaminata, inforchiamo nuovamente la bicicletta pronti a raggiungere Caldarola. Questo gioiello dell’architettura e dell’urbanistica tipiche del ‘500, fortemente colpito dal sisma del 2016, rimane un affascinante borgo con importanti testimonianze storiche risalenti all’epoca romana e medievale.
Foto Lucio Griccini
Con gli occhi colmi della bellezza agrodolce di Caldarola, proseguiamo la pedalata passando per Camporotondo di Fiastrone, situata lungo il corso dell’omonimo fiume.
Infine percorriamo l’ultimo tratto verso il punto da cui siamo partiti, lasciando i profili delle montagne e ritrovando quelli più dolci dell’entroterra medio maceratese.
Buon Viaggio!
Non perdere l’occasione di conoscere la provincia di Macerata in sella, scopri anche il primo anello e il secondo anello di Macerata Rebirth.
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