L’tinerario del secondo anello di Ancona Rebirth è interamente sviluppato su asfalto per una lunghezza di 80 km. Di difficoltà moderata con dislivello di 1252 metri, il percorso si snoda tra le terre del Verdicchio e dei castelli, un’area dal microclima unico creatosi grazie all’incontro dell’aria fresca di montagna con i venti salmastri del Mare Adriatico.
Alla scoperta delle terre del VerdicchioArchivio Foto Regione Marche
Località di partenza del nostro itinerario è Serra San Quirico, situata alle pendici del Monte Murano all’imbocco della Gola della Rossa. Il paese è cinto da imponenti mura e interamente costruito in pietra, al suo centro svetta la Torre del Cassero, risalente al XIV secolo. Prima di lasciare il paese, degustiamo una specialità gastronomica chiamata “calcione”, un prelibato dolce di formaggio. Giungiamo a Montecarotto, borgo situato tra le valli del fiume Esino e del Misa con splendida vista su tutta la provincia di Ancona fino alle cime dell’Appennino. Il centro storico, circondato dalla cinta muraria, è dominato dalla chiesa della Santissima Annunziata. Monumento simbolo del paese è il poderoso Torrione dell’Orologio: progettato e costruito nel 1849, l’orologio è ancora funzionante e viene azionato manualmente ogni giorno.
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L’itinerario prosegue con un tortuoso saliscendi fino a Jesi, una città immersa tra le colline e ricca di arte, storia e cultura. Qui nacquero l’Imperatore Federico II di Svevia nel 1194 e il compositore Giovan Battista Pergolesi nel 1710; inoltre sono conservati numerosi capolavori di Lorenzo Lotto presso i Musei Civici di Palazzo Pianetti.
Nominata città esemplare dall’UNESCO, Jesi è il punto di collegamento con il tracciato del primo anello di Ancona Rebirth.
Affrontando una salita piuttosto impegnativa arriviamo a Staffolo, definito balcone della Vallesina per la vista che offre sui colli circostanti fino al Monte Conero e al mare. Di antichissima vocazione vitivinicola, questo territorio rappresenta la patria del vino Verdicchio. Le mura medievali e il caratteristico torrione proteggono il borgo antico in cui perdersi attraversando il reticolato di strette e suggestive vie. Concediamoci una breve sosta riposante, degustando un calice di vino bianco mentre ammiriamo lo splendido panorama…poi, di nuovo in sella!
Scendiamo a valle attraversando il comune di San Paolo di Jesi, pronti per affrontare l’ultima grande salita del percorso.
Lungo la strada che conduce alla sommità del colle incontriamo Castelbellino, uno dei paesi più caratteristici della Vallesina, e Monte Roberto, un piccolo borgo cinto da mura del 1300.
Circondati dai colori dei campi adibiti alla coltivazione di viti e ulivi, raggiungiamo la cima su cui sorge Maiolati Spontini, città natale del compositore Gaspare Spontini. Con una breve deviazione possiamo spingerci fino alla frazione Moie per visitare l’Abbazia di Santa Maria delle Moie, un bellissimo esempio di architettura romanica risalente al XII secolo.
Continuiamo l’itinerario entrando nel territorio di Cupramontana, la capitale del Verdicchio, situata al centro della zona di produzione del pluripremiato vino Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi.
Non lontano da noi sorge uno degli eremi rupestri più belli delle Marche, l’Eremo dei Frati Bianchi. Immerso tra i boschi l’eremo, detto anche “delle Grotte”, presenta delle particolari cavità che vennero scavate nel tufo da alcuni monaci intorno al 1200.
Proseguiamo attraversando la frazione di Poggio Cupro, agglomerato costruito prima dell’anno mille il cui castello conserva ancora il suo antico assetto.
Sull’ultimo tratto del nostro viaggio ci avviciniamo all’Abbazia di Sant’Elena, un’affascinante costruzione fondata nel 1005 da San Romualdo in cui gotico e romanico sono sapientemente fusi.
Seguendo il corso del fiume Esino ritorniamo infine a Serra San Quirico, meta di questo viaggio e tappa che si collega al tracciato del terzo anello di Ancona Rebirth