La basilica concattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Cagli, in provincia di Pesaro e Urbino, concattedrale della diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola e sede parrocchiale.
Storia:
La cattedrale altomedioevale sorse, secondo le ipotesi più accreditate, sul colle oggi denominato dei cappuccini, ove era il cuore politico e religioso della città pentapolitana di Cagli difesa dalle sue torri che dal colle della Banderuola si articolavano sino al sovrastante colle dell'Avenante.
Nel 1287 la città fu in parte distrutta dal fuoco in seguito ad un violento scontro militare tra guelfi e ghibellini; gli abitanti allora, sotto la protezione e con il determinante impulso di papa Niccolò IV, la ricostruirono nel sottostante pianoro detto di Sant'Angelo o anche Mercatale, dove è tuttora, e dove all'epoca già sorgevano la chiesa di San Francesco e quella di Sant'Angelo Maggiore insieme al borgo sviluppato a ridosso della consolare Flaminia.
La concattedrale di Cagli fu elevato alla dignità di basilica minore da papa Giovanni Paolo II nel 1982.
DESCRIZIONE:
Della struttura medioevale sul lato sinistro è il portale gotico che nel 1424 mastro Antonio di Cristoforo da Cagli firma e data, con pittura seicentesca di Lodovico Viviani da Urbino. D'impianto basilicale a tre navate, la chiesa principale di Cagli ebbe a perdere, con il terremoto del 1781, l'alta cupola di Pietro Giacomo Patriarca, che fu sostituita con l'attuale catino. Su disegno del 1790 dell'architetto di corte Giovanni Antinori si realizza anche l'edicola ottagonale in mattoni del campanile. Nella navata laterale destra, dopo il monumento funebre realizzato dal cagliese Francesco Benni e la statua in stucco di San Pietro, è la Morte di Sant'Andrea Avellino di Gaetano Lapis datata 1758.
Nella cappella successiva il maestro del Lapis, Sebastiano Conca, nel 1720 aveva eseguito la Madonna col Bambino appare a Santa Teresa. Nel braccio destro del transetto, nell'altare del Comune di Cagli progettato da Gianfrancesco Buonamici da Rimini, è posta la grande pala dei Santi protettori che Luigi Garzi dipinse nel 1704. Sulla cantoria vi è l'organo a canne, costruito da Nicola Morettini da Perugia nel 1889, ovvero tre anni dopo aver realizzato quelli della basilica di San Giovanni in Laterano; dispone di 14 registri su due manuali e pedale.
Al centro dell'abside, dal 1805, entro una raggiera dorata è il piccolo frammento d'affresco d'inizio Quattrocento della veneratissima Madonna delle Grazie.