La costruzione risale intorno alla fine del XII sec. a giudicare dal partito decorativo dell'abside e del lato Ovest della chiesa.
Dopo il terremoto del 1972 la chiesa, gravemente danneggiata, viene restaurata modificando profondamente sia la parte superiore che la facciata. La prima è stata privata della decorazione barocca e abbassata eliminando i finestroni laterali. Sulla facciata si sono concentrate le aperture principali trasformando gli ingressi in vetrate ed è stato costruito un porticato su pilastri.
Sul finire del XVI sec. viene costruito il fastoso altare maggiore con colonne, fregi e trabeazione di fine intaglio, opera del Caradona, artista montegiorgese, e con i lavori di Pietro Gaia di Ascoli, valente pittore che operò sotto l'influsso della scuola veneziana.
A destra e a sinistra del presbiterio vengono addossati alle pareti due altari di buona architettura contenenti tele di un modesto seguace di Ludovico Tasi Ascolano.
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