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ANCONA - ARCO TRAIANO
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L'arco di Traiano di Ancona rappresenta una delle testimonianze monumentali più preziose dell'architettura romana, anche per il suo ottimo stato di conservazione. Le sue proporzioni, particolarmente eleganti perché più slanciate rispetto agli altri archi romani, sono la sua caratteristica più saliente, insieme allo stretto rapporto con il mare, sorgendo sul molo del porto di Ancona fatto costruire nel I° secolo dall'imperatore Traiano.


Venne eretto, in marmo proconnesio[1], dal Senato e dal popolo di Roma probabilmente ad opera dell'architetto siriano Apollodoro di Damasco per onorare l'imperatore che aveva donato ai naviganti un più sicuro accesso all'Italia, avendo fatto ampliare, a proprie spese, il porto della città. Questo è ciò che si legge infatti nella stessa iscrizione dell'arco[2].

Nei bassorilievi della scena 58 della Colonna Traiana, a Roma, è rappresentato l'arco di Ancona attorniato dalle navi in partenza per la seconda guerra dacica; dal porto di Ancona Traiano, nel 102 d.C., si imbarcò infatti per la seconda vittoriosa campagna militare contro i Daci. Nella scena della colonna si può notare come originariamente l'arco, visto dal mare, fosse sormontato da tre statue di divinità che sono state identificate in Nettuno (al centro), Mercurio (a sinistra) e Portuno (a destra). La scelta delle tre divinità è evidentemente motivata dal loro legame con la navigazione: Nettuno in quanto dio del mare, Portuno, suo figlio, in quanto dio dei porti, Mercurio in quanto dio dei viaggiatori[4].


Secondo la lunga e costante tradizione, nel lato verso terra, sull'attico, erano poste altre tre statue in bronzo dorato: al centro la statua equestre di Traiano, alla destra quella di Plotina, sua moglie, e alla sinistra quella di Ulpia Marciana, sua sorella. La presenza di queste statue sull'attico è suffragata anche dall'esame dei fori sul ripiano superiore dell'arco. Le ipotesi più recenti confermano questa tradizione[5], ma la statua di Traiano non sarebbe stata equestre, ma stante.

Originariamente dunque l'arco aveva sull'attico sei statue in bronzo, forse dorato: tre statue di divinità, verso il mare, e le tre statue dell'imperatore, di sua moglie e di sua sorella, verso terra.

Inoltre era decorato con quattordici rostri, riferentesi come di consueto alla potenza navale romana: quattro su ogni prospetto principale e tre su ogni lato; di questi elementi sono ancora presenti gli attacchi sul marmo. Sulle chiavi di volta sono scolpiti, sui due lati, due busti raffiguranti le personificazioni della Tellus e dell’Oceanus, che testimoniano che l'arco, oltre a celebrare le opere di Traiano, ha anche il significato di punto di passaggio tra terra e mare, data la sua posizione sulle banchine del porto[6]. Mentre il busto dell'Oceanus è ancora ben conservato, quello della Tellus è assai eroso.


Sito web: www.comune.ancona.it
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