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Monte San Pietrangeli
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Monte San Pietrangeli sorge su una collina fra il fiume Tenna e il fiume Ete Morto, a metà strada tra mare e montagna. Tale posizione permette ai visitatori di vivere una vacanza a contatto con differenti ambienti naturali.

Della sua storia si sa per certo che il primo nucleo fu fondato nel 1080 da monaci benedettini di Ferentillo (Terni) che lo dedicarono a S. Pietro. Il 29 settembre 1537, a seguito di sanguinose rivolte contro Fermo, il paese ritornò sotto il dominio della Chiesa e, poiché tale fatto avvenne nel giorno di S. Michele Arcangelo, al toponimo Monte S. Pietro fu aggiunto anche Angeli.

L’impianto della città è in stile neoclassico. Nella chiesa progettata da Giuseppe Valadier, intitolata ai Santi Lorenzo e Biagio, gli interni furono successivamente affrescati dal nativo Luigi Fontana (1827- 1908), noto scultore e pittore.

Di particolare interesse sono la cinta muraria con torrioni del 1300, il Palazzo del Podestà con l’addossato teatro comunale, la torre civica – unica superstite dell’attacco di Fermo del 1563 – con cappella gotica duecentesca ricca di affreschi dell’Alemanno, la Chiesa conventuale di San Pietro (o San Francesco) dove sono conservati un polittico del 1500 di Giuliano da Fano (allievo del Perugino), alcuni affreschi della stessa epoca ed un prezioso organo di Gaetano Callido.

Meritano una visita anche la Chiesa della Madonna dell’Ospedale, posta fuori dalle mura, con dipinti del pittore monsanpietrino Oscar Marziali, e il Santuario della Madonna del Buoncuore. Nel palazzo comunale costruito nel 1763, rinnovato ed abbellito da Luigi Fontana nel 1898, si possono ammirare opere di Fontana, di Quadrini, altro figlio illustre del paese, oltre alla "Madonna con bambino" del 1333 attribuita a Paolo Venanzio ed il basamento di un’urna cineraria romana.

Le principali attività economiche svolte sono l’agricoltura e l’artigianato calzaturiero.

Tra le numerose manifestazioni organizzate si ricordano la rievocazione storica della passione di Cristo e il Palio di San Pietro. Al fine di recuperare vecchie tradizioni culinarie è nato il “Circuito delle Erbe Spontanee” al quale sono legate la manifestazione Erbagustando, tra marzo ed aprile, e l’Accademia delle Erbe Spontanee.

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