Dalla Piazza di Montefortino prendiamo via Fratelli Duranti (dove ci sono le poste), la percorriamo per 300 m fino alla porta d’ingresso della città e proseguiamo dritto. Dopo la scuola elementare andiamo a destra, superiamo la chiesa “Madonna
della Fonte” e subito dopo svoltiamo a sinistra in Via Rio, che lasciamo pochi metri dopo per prendere il sentiero dritto dinanzi a noi. Percorsi 400 m proseguiamo ancora dritto e dopo altri 700 m arriviamo a un piccolo gruppo di case che attraversiamo andando a destra per prendere subito dopo un sentiero a sinistra che passa in mezzo alle case.
Continuiamo per 200 m e al bivio facciamo attenzione a svoltare sulla strada che scende a sinistra; 100 m dopo alla biforcazione ci teniamo ancora a sinistra. Fatti 300 m continuiamo sempre dritto e dopo altri 400 m al bivio svoltiamo a sinistra sulla strada in leggera discesa. Proseguiamo per 200 m e arriviamo sulla strada pianeggiante che prendiamo sulla destra. Percorriamo il sentiero tenendoci sempre sulla strada principale per 2,2 km fino a che, giunti alla strada di asfalto, svoltiamo a sinistra e dopo 500 m incontriamo la strada principale.
Dall’incrocio di Zona Zoccolanti saliamo a destra per via Cesare Battisti segnata dagli alberi della Rimembranza, ciascuno dedicato ad un caduto della Grande Guerra, fino a raggiungere Piazza Risorgimento, centro di Amandola (500 m), dove si trovano il Santuario agostiniano del Beato Antonio ed il Palazzo Comunale dal caratteristico loggiato (una breve salita al Colle Marrubbione sul retro del Comune consente di raggiungere la chiesa di San Bernardino ed il convento dei Cappuccini).
Da Piazza Risorgimento fiancheggiamo di nuovo la chiesa del Beato Antonio e all’altezza della porta laterale, attraversata via Migliorati, scendiamo per via Vergari al piazzale del Mercato e imbocchiamo via Pignotto; al bivio a sinistra percorriamo la brecciata realizzata sul tracciato della ferrovia Fermo-Amandola dismessa nel 1956, per lasciarla al bivio successivo e proseguire a destra in discesa; passiamo di fianco all’antico mulino fortificato e superiamo il fiume Tenna sul ponte a schiena d’asino rifatto nel sec. XV (405 m).
La sterrata risale rapida, diventa brecciata in piano e fiancheggia lo stabilimento caseario Sibilla. Presa la strada asfaltata della zona artigianale Pian di Contro, alla rotonda andiamo a sinistra per via Enrico Fermi, alla fine della quale prendiamo la sterrata a destra. Dopo circa 200 m pieghiamo a sinistra e fiancheggiamo in discesa un campo per poi superare il torrente Vetemastro su un antico ponticello senza ringhiere
e avvolto dalla vegetazione. Una breve ma ripida salita, scivolosa in caso di pioggia, permette di raggiungere un campo, attraversato il quale, dopo aver dato l’ultimo sguardo al borgo di Amandola sulla collina, prendiamo la brecciata che passa di fianco alla chiesa della Madonna delle Grazie.
Attraversato il borgo di Salvi, dove è presente una fonte, raggiungiamo l’antica chiesa di San Pietro in Castagna, messa in sicurezza dopo
il sisma 2016 e caratterizzata da un bassorilievo sopra il portale d’ingresso (sec. XII). Presa la brecciata di fronte, giriamo a destra per la mulattiera in salita che nel tratto finale fiancheggia un campo di pannelli fotovoltaici e, dopo aver percorso circa 5 km da Amandola, s’immette a destra su strada asfaltata. All’incrocio proseguiamo a sinistra per il piccolo abitato di Scagnoli e già si vede la rupe di Montefalcone da raggiungere al termine della tappa. Passati di fronte a Villa Pascali, la strada in discesa fiancheggia il parco della villa e compie due tornanti; subito dopo, lasciamo la strada principale per prendere a sinistra uno stradello dritto e, poco prima di raggiungere un’abitazione, prendiamo a destra uno sterrato che raggiunge con breve salita una brecciata.
Proseguiamo a sinistra per un tratto ombreggiato fino ad immetterci a destra in un’altra brecciata che raggiunge in salita la SP 50. L’asfalto ci accompagnerà per un lungo tratto: passiamo di fronte alla piccola chiesa rurale di San Lorenzo e proseguiamo fino a raggiungere il bivio che va preso a sinistra per Ceresola (564 m). Saliti per l’abitato, si va per la strada, sempre in salita, e al terzo tornante la si lascia per una brecciata che da un cartello “via Crucis” prosegue a sinistra su sterrata e passa di fianco alla statua del Redentore.
Ultimo strappo in salita e poi il sentiero prosegue sulla destra fino a raggiungere in discesa la strada Appennina, poco prima della storica galleria del Foro delle Scalelle aperta nel 1837 che immette su Montefalcone Appennino (758 m).
Periodo consigliato:
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Note:
Acqua: 6,1 km (Amandola); 10 km (Salvi)